
“Se in una classe sono tutti completamente vaccinati ci si potrà togliere la mascherina, per sorridere tutti insieme”.
Dopo mesi di preparativi, pareri del CTS, Piano scuola, Protocolli d’intesa e note ministeriali, e a pochi giorni dall’inizio delle lezioni, ha colto un po’ tutti di sorpresa la dichiarazione del ministro dell’istruzione Patrizio Bianchi nel corso della conferenza stampa di ieri a Palazzo Chigi, presieduta dal premier Draghi e alla presenza di diversi ministri. E lo stesso ministro della salute, Roberto Speranza, ha ribadito: “Le mascherine possono essere abbassate nelle classi in cui tutti sono vaccinati”.
Le sorprendenti dichiarazioni dei ministri troveranno probabilmente consenso tra gli alunni che durante i mesi di pandemia hanno dovuto sopportare ore di ‘mascheramento’ con pesanti disagi (tenere una mascherina cinque ore di fila tutti i giorni è gravoso anche per gli adulti; per alunni dai 6 ai 19 anni mentre sono impegnati in attività di studio, ancora di più). E negli intenti di chi le ha rilasciate potrebbero forse rappresentare indirettamente un’esortazione e un incentivo alla vaccinazione diffusa.
Ma le dichiarazioni di due ministri, alla presenza del presidente del consiglio, hanno un valore e non possono rimanere né solo un auspicio né tanto meno parole al vento.
A questo punto e con doverosa urgenza, anche per evitare interpretazioni e fughe avanti, è opportuno che il Governo chiarisca formalmente contenuti e modalità di attuazione della indicazione che potremmo già chiamare “giù la maschera”.
Ricordiamo che la maggior parte delle scuole in questi giorni hanno già deliberato i nuovi protocolli di sicurezza e apportato integrazioni ai regolamenti di istituto, convocando i relativi Consigli. La novità annunciata da Bianchi e Speranza introdurrebbe una modifica non da poco, con una serie di ricadute operative e anche di gestione delle relazioni nelle classi. Cerchiamo di approfondire i possibili risvolti.
Prima ancora che l’eventuale nota ministeriale fornisca le indicazioni alle scuole per autorizzare le scolaresche a non indossare la mascherina nel caso di totalità di vaccinati in una classe, riteniamo sia necessario fornire risposte (se già ci sono) a due ordini di interrogativi.
Sul piano operativo, ci domandiamo:
- Con quale strumento verrà attestato che ciascun alunno è vaccinato? Green pass? Certificazione medica? Attestazione d’ufficio dell’ASL?
- Chi dovrà controllarne il possesso? I docenti della classe? I dirigenti scolastici, come nel caso del personale della scuola? E con quale autorità?
- C’è un rischio di violazione della privacy degli alunni? Se sì, come evitarlo? Le famiglie sarebbero d’accordo?
Domande che richiedono una risposta chiara, e in pochissimi giorni, a beneficio delle scuole, dei docenti e delle famiglie, visto che la nuova “regola” dovrebbe essere applicata sin dal primo giorno di scuola, ormai alle porte.
Altri interrogativi sorgono dal punto di vista delle dinamiche relazionali e di gestione delle classi. Prima di porli, è utile sottolineare che mentre il principio del Green pass è quello che chi non è vaccinato viene privato della possibilità di fare qualcosa, in questo caso lo studente non vaccinato priverebbe i compagni di classe della possibilità di togliere la mascherina. Il meccanismo in qualche modo si ribalta. E può essere pericoloso. Chissà se i ministri hanno già pienamente valutato questi aspetti.
Passiamo alle ulteriori domande:
- Come potrebbero essere trattati i non vaccinati da parte dei compagni (e magari dei loro genitori…) che vedrebbero impedita la possibilità di evitare di tenere la mascherina per cinque ore tutti i giorni?
- Non è forse concreto il rischio che le classi (e le famiglie degli alunni) vengano in qualche modo divisi in “buoni e cattivi”, in vaccinati e non vaccinati? Cosa si potrebbe scatenare nelle aule, nei consigli di classe, sui social? Una guerra vax/no vax trasportata nelle scuole, dove il tasso di litigiosità è già salito di livello nel tempo, sarebbe deleteria.
- Non si rischiano discriminazioni sull’altare dello “smascheramento totale”?
Ai ministri e ai loro uffici e consulenti le auspicabili risposte.
Fonte: Tutto Scuola | pubblicato in data